Le 16 comodità giapponesi che tutti dovrebbero avere!
Da Focus di Maggio 2017:
Perché non ci abbiamo pensato prima? Dal tavolo riscaldato ai distributori di benzina "sospesi": ode per immagine alla creatività e alla praticità nipponiche.
Bellezze naturali e millenaria cultura a parte, il Giappone è anche un paese che fa di ospitalità, igiene e automazione le sue bandiere. Ecco alcune piccole, ma geniali invenzioni ormai scontate per i giapponesi, ma che lasciano i turisti piacevolmente sorpresi.
Le pompe di benzina appese. I distributori giapponesi hanno erogatori che pendono dal soffitto. In questo modo si è sempre sicuri di raggiungere l'apertura del serbatoio, qualunque sia la posizione dell'auto.
La cena ai distributori automatici. Le "macchinette" per strada, oltre ad essere onnipresenti - ce ne è una ogni 23 persone - vendono di tutto: dalla verdura fresca alle patatine fritte, e poi noodles, polpette, pollo e persino cibo per cani. I distributori automatici più pazzi del mondo
I taxi con le porte automatiche. Si aprono da sole, quando l'auto si avvicina al passante da prelevare, e si richiudono non appena il cliente è seduto. In realtà è l'autista del taxi a comandarle con una piccola leva, ma in ogni caso il passeggero non deve preoccuparsi di toccarle. Alcuni taxi hanno esposto un'etichetta adesiva per avvertire i turisti non abituati a una simile cortesia.
Le lattine in Braille. Un dettaglio tutt'altro che scontato: in Giappone le lattine di bevande alcoliche, come quelle di birra, prevedono anche una scritta in Braille, che ne indica il contenuto.
I fazzoletti regalati per strada. Una variante inedita del volantinaggio: le inserzioni pubblicitarie vengono messe su piccoli pacchetti di fazzoletti. Così si è sicuri che i passanti siano interessati a riceverle, e che se le tengano in tasca.
I treni con la spa per i piedi. Il servizio è previsto su alcuni treni-proiettile che prevedono, accanto all'onsen (la vasca d'acqua termale), una finestra larga per ammirare il paesaggio. Anche alcune stazioni ferroviarie prevedono un servizio analogo.
Hotel fatti solo per dormire. Gli hotel a capsule giapponesi permettono poco altro: ogni cabina è lunga al massimo 2 metri, per un metro di larghezza e 1,25 di altezza. Ma sono più economici degli alberghi normali, si trova quasi sempre posto e aprono, a prezzi scontati, anche di giorno, per chi provasse un'irresistibile impulso alla siesta.
La sedia per appendere la borsa. Lasciare la borsa appesa alla sedia equivale, in molti luoghi, a lasciare il via libera ai borseggiatori. Appoggiarla a terra in Giappone è considerato antigienico, così molti ristoranti prevedono sedie appositamente studiate per il manico, o cestini accanto al tavolo nei quali riporre i propri effetti personali.
I tavoli riscaldati. Il kotatsu è un supporto sistemato sopra a una resistenza elettrica - o uno scaldino a carbone - sopra il quale viene posizionata una pesante coperta. Sopra ancora, un tavolino. Questo ambiente riscaldato diviene il centro della casa nei periodi invernali. Ci si sistema attorno al tavolo, si mangia, si schiacciano pisolini. Il kotatsu risale all'usanza di incassare il focolare usato per la cottura al centro di una stanza disseminata di tatami, la tradizionale pavimentazione giapponese a pannelli.
Gli altoparlanti cittadini. Servono ad allertare la popolazione in caso di tsunami o terremoto, ma quando la situazione è tranquilla trasmettono musica o annunci di pubblico servizio - per esempio, avvertono i bambini quando è ora di rientrare a casa.
L'antistress perenne. Come è noto, i lavoratori giapponesi sono tra i più indefessi e stressati al mondo. Ci si difende come si può: un metodo può essere scegliere, come portachiavi, uno di questi simulatori di pluriball, che garantiscono scoppi di bolle virtualmente infiniti. Si tratta di un gioco elettronico che produce il suono dello "scoppio" e altri buffi effetti sonori, mentre dà la sensazione tattile della bolla da premere.
I garage ultracompatti. In un Paese in cui si fa dell'economia dello spazio una filosofia di vita, anche i parcheggi sono all'insegna del risparmio di metri quadrati: si sfruttano tutti, anche quelli in altezza.
Le strade che "suonano". Alcune vie automobilistiche fuori città sono disseminate di "incisioni" nell'asfalto che, attraversate a una certa velocità, producono una melodia chiaramente distinguibile. L'attrazione turistica è in genere accompagnata da cartelli che dicono ai conducenti quale velocità mantenere per ottenere l'effetto desiderato.
Le toilette multiuso. Si auto igienizzano, si riscaldano, sciacquano, si alzano o abbassano per accompagnare gli utenti disabili: non c'è abilità - o quasi - che le celebri toilette giapponesi non padroneggino. Forse peccano in facilità di comprensione: ma anche a questo si sta rimediando.
I cat café. I neko café (neko significa appunto, gatto) sono particolarmente diffusi a Tokyo: i clienti li apprezzano perché qui è possibile coccolare e giocare con i gatti, al contrario di quanto è concesso in molti condomini. Le regole per non disturbare gli animali - spesso dei trovatelli - sono molto rigide, così come gli orari e i tempi di permanenza. Guarda anche le foto di Aoshima, l'isola dei gatti
La possibilità di dormire al lavoro. In Giappone il "calo della palpebra" in riunione può facilmente essere visto come un segno di dedizione al lavoro: è la pratica dell'inemuri, l'essere presenti mentre si dorme, che consiste nel mostrarsi "vinti" dal sonno perché si è dato tutto!