Frutta, verdura e un pizzico di zenzero, la dieta anti-influenza!
Da LA REPUBBLICA del 17 OTTOBRE 2017:
Visto che i virus influenzali arriveranno solo a dicembre, c’è tutto il tempo
per mettere in pratica una strategia preventiva. Che inizia a tavola con l’aiuto
anche di aglio e curcuma e un’attività fisica costante
Di IRMA D'ARIA.
TEMPERATURE insolitamente alte, quasi estive, ma al mattino presto e poi nel
pomeriggio, si sente che l’autunno è arrivato. Sono proprio questi sbalzi
termici che spiegano come mai già 100 mila italiani siano alle prese con
sindromi simil-influenzali dalle forme e dall'intensità diversa, a volte con
sintomi gastrointestinali. Secondo i virologi saranno dai 12 ai 15 milioni gli
italiani costretti a letto dai virus influenzali. Come fare prevenzione in modo
efficace?
Un nuovo virus. L’influenza di quest’anno dovrebbe arrivare a dicembre, ma in
circolazione ci sono già i suoi ‘virus cugini’ che mietono le prime vittime.
“Per la stagione 2017-2018 sono previsti dai 4 ai 5 milioni di casi di influenza
oltre agli 8-10 milioni di sindromi provocate da altri virus respiratori: una
epidemia, quindi, di media entità. Avremo un solo nuovo virus in circolazione,
il H1N1 pdm 09 (A/Michigan/45/2015), una variante similare ai virus dell’anno
scorso” afferma Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di
Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e
Direttore Sanitario IRCCS Galeazzi di Milano. “Tanto dipenderà anche dal meteo:
se questo inverno dovesse essere più lungo e freddo sicuramente si avranno molti
più pazienti influenzati. Se, al contrario, l’inverno fosse più mite, saranno
invece i virus ‘cugini’ dell’influenza, quelli chiamati virus parainfluenzali, a
essere avvantaggiati”.
Yogurt e tanta frutta. Dunque, c’è tempo abbastanza per mettere in campo qualche
strategia difensiva. A partire da ciò che mettiamo in tavola ogni giorno. Da una
recente ricerca del Censis svolta su mille persone, è emerso che l’85% ha
indicato come principale misura di prevenzione proprio una sana alimentazione.
Ma davvero il cibo può aiutarci a prevenire l’influenza? “Trattandosi di una
malattia di tipo virale e molto contagiosa – spiega Manon Khazrai, docente di
Scienza dell'Alimentazione Campus Bio-Medico di Roma - l’alimentazione non può
prevenire l’influenza, ma può sicuramente aiutare il sistema immunitario a
renderci più forti. Serve un’alimentazione ricca in frutta e verdura, contenenti
vitamina C, A e sostanze antiossidanti”. Qualche esempio pratico? “Cibi come lo
yogurt ricco in probiotici migliorano la flora intestinale”.
Zenzero e un tè all’aglio. Ma anche alcune spezie o erbe aromatiche possono
aiutare. “Lo zenzero e l’aglio – prosegue l’esperta - sono noti per le proprietà
antiinfiammatorie, così come alcune spezie come la curcuma”. Oltre ad utilizzare
l’aglio nelle ricette, la fitoterapia consiglia di usarlo anche a crudo magari
preparando una specie di tè all’aglio da addolcire aggiungendo un po’ di miele.
Ma come si fa un tè all’aglio? Basta prendere un paio di spicchi di aglio fresco
e schiacciarli per bene. Poi vanno messi in un pentolino pieno d’acqua e portati
ad ebollizione. Abbassare la fiamma e cuocere a fuoco lento per altri 15 minuti.
Colare il tutto ed aggiungere il miele e qualche goccia di succo di limone.
Polpette e risotti per i piccoli. Ma la dieta anti-influenza a base di frutta e
verdura può essere piuttosto ardua da far seguire ai nostri figli sempre poco
inclini a mangiare gli alimenti sani. “In questi casi – suggerisce la
nutrizionista – bisogna nascondere la verdura mescolandola ad altri alimenti
come il riso o la pasta, le polpettine con carne e verdure e anche delle
centrifughe in cui mettere non solo frutta ma anche sedano, carote e pomodori”.
Curare l’idratazione. E’ importante anche cosa e quanto si beve. Soprattutto
quando si va a scuola, i bambini tendono a bere poco ma così soffrono di tosse
quasi il doppio degli altri. A dimostrarlo è uno studio realizzato
dall’Associazione Italiana per lo Studio della Tosse condotto su 400 ragazzi di
età compresa fra 6 e 14 anni di una Scuola di Bologna. Lo studio ha innanzitutto
confermato che i bambini italiani bevono poco: oltre il 60% dei partecipanti è
risultato infatti disidratato. Anche la tosse è risultata essere un sintomo
estremamente frequente interessando il 90% degli scolari fra i 6 e i 14 anni.
Mettendo in relazione i dati, è emerso che i bambini che bevono poco vanno
incontro ad episodi di tosse più frequenti e di maggior durata (il 90% bambini
disidratati si ammala di tosse nel corso dell’anno rispetto al 52% dei “normo
idratati”). Ma quanto devono bere i bambini? Dipende dall’età: dai 6 mesi ai 3
anni 600-900 ml/die; in età scolare fino a circa 1100 ml/die; in età
adolescenziale 1500-2000 ml/die.
L’attività fisica. Anche muoversi con regolarità aiuta nella prevenzione.
Numerosi studi hanno dimostrato che lo sport può migliorare o ridurre le difese
immunitarie dell'organismo e, di conseguenza, diminuire o aumentare la
probabilità di contrarre malattie da raffreddamento come influenza, raffreddore,
tosse e mal di gola. Studi condotti sugli atleti e su persone che praticano
attività fisica in modo regolare a livello amatoriale hanno evidenziato che
l'allenamento moderato contribuisce a potenziare la capacità di contrastare i
virus respiratori prima che possano attecchire e causare i tipici malanni
stagionali.
La terapia del riposo. Ma cosa fare se il virus ci attacca e cosa è meglio
mangiare per facilitare la guarigione? “Una dieta leggera, a base di latte,
fette biscottate, minestre di verdura o brodi vegetali, con pastina, riso o pane
tostato, uno o due cucchiaini di parmigiano o grana, carni o pesci magri,
spremute o centrifughe di frutta, liquidi come acqua, tisane e te deteinato”
suggerisce Khazrai. Ma serve anche una pausa dalle attività quotidiane. “In caso
di contagio – continua Pregliasco – non bisogna fare gli eroi, il riposo resta
una arma fondamentale per aiutare l’organismo a sconfiggere i virus. Sono
d’aiuto anche i farmaci di automedicazione che possono servire ad attenuare i
sintomi senza azzerarli, consultando il medico se le cose non migliorano dopo
4-5 giorni. Mai fare ricorso agli antibiotici che si hanno in casa senza prima
vedere il proprio dottore. Infatti, gli antibiotici non sono efficaci per curare
l’influenza e deve essere il medico curante
a valutarne la prescrizione nelle complicanze batteriche broncopolmonari,
quando i sintomi non passano oppure se, dopo un’apparente guarigione, si manifesta un ritorno di febbre con tosse produttiva”.