Come affrontare nel modo giusto mal di gola virale o batterico che sia!
Da Corriere.it del 10 dicembre 2019:
Medicina: Mal di gola (virale o batterico), come affrontarlo nel modo
giusto!
Di Antonella Sparvoli.
Il mal di gola, o faringite, è un'infiammazione acuta dell'orofaringe
nella sua parte posteriore e in quella laterale, dove si trovano le
tonsille. Gli antibiotici servono soltanto se il responsabile è un
batterio e devono essere sempre prescritti dal medico. Possono essere
utili in certi casi il tampone faringeo o un test rapido.
Uno dei disturbi più insidiosi
Puntuale come ogni anno arriva la stagione delle malattie da
raffreddamento e il mal di gola è uno dei disturbi più insidiosi.
«Quando le temperature si abbassano i virus circolano di più e hanno più
facilità a diffondersi. Non solo, il cambio climatico indebolisce la
capacità del nostro sistema immunitario di difendersi dagli agenti
infettivi», osserva il professor Mario Bussi, primario di
Otorinolaringoiatria dell'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano e
presidente della Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia
cervico-facciale. «Senza contare fattori come l'inquinamento atmosferico
che, soprattutto in chi vive nelle grandi città, può favorire le
infezioni respiratorie e la riacutizzazione di malattie come la
bronchite cronica e l'asma». Di solito, si tratta di una condizione
risolvibile: «Se i sintomi, nonostante le terapie, persistono troppo a
lungo però (oltre le tre settimane) è bene farsi vedere da un
otorinolaringoiatra per escludere patologie più gravi», aggiunge.
Da che cosa può essere scatenato?
«Nella maggior parte dei casi il mal di gola ha origine virale» spiega
Bussi. «Può essere chiamato in causa il virus dell'influenza così come i
tanti virus parainfluenzali, gli adenovirus e i virus del raffreddore.
Spesso tutto inizia con un bruciore tra naso e gola: il naso inizia a
colare, la gola si arrossa e poi possono comparire in sequenza altri
disturbi dalla febbre ai dolori muscolari. Di norma in tre, cinque
giorni il problema virale tende a risolversi, con l'eccezione
dell'infezione da virus di Epstein-Barr (mononucleosi), la forma più
insidiosa e persistente. Se però si trascurano queste avvisaglie, magari
perché presi dai mille impegni quotidiani, non è raro che all'infezione
virale se ne possa sovrapporre una batterica. Esistono però casi in cui
il mal di gola parte direttamente da un'infezione batterica. Il batterio
più spesso coinvolto, soprattutto nei bambini, è lo Streptococco beta
emolitico di gruppo A».
Come si distinguono le diverse forme?
«Non è sempre facile, tuttavia un'attenta valutazione dei sintomi può
essere d'aiuto. In genere il mal di gola virale inizia con bruciore alla
gola, spesso accompagnato da raffreddore e malessere generale»
sottolinea Bussi. «La febbre, invece, è lieve o assente e, quando c'è,
tende a risolversi in due o tre giorni. La gola, infine, appare molto
arrossata. Quando la faringite è batterica, la gola fa molto male ed è
arrossata, ma in più le tonsille, molto ingrossate, appaiono macchiate
(«placche») o ricoperte da un essudato biancastro (pus). Questa forma di
mal di gola è quasi sempre accompagnata da febbre elevata e persistente,
salivazione eccessiva, difficoltà a deglutire e malessere generale.
Spesso è presente anche un aumento dei linfonodi del collo. L'assoluta
certezza diagnostica si ha, però, solo con l'esecuzione del cosiddetto
tampone faringeo».
Va sempre fatto il tampone faringeo?
«È un esame utile da eseguire quando il quadro clinico è serio oppure
quando c'è un'apparente fallimento della terapia antibiotica.
Un'alternativa al tampone, soprattutto nei bambini, è l'esecuzione del
test rapido per lo Streptococco beta emolitico di tipo A, che dà una
risposta abbastanza affidabile in soli 10 minuti».
Come va trattato il mal di gola?
«La vera terapia delle faringiti virali è il riposo, per permettere al
sistema immunitario di combattere l'infezione. Al bisogno si può poi
ricorrere a farmaci per contrastare i sintomi, come gli antinfiammatori
e gli antifebbrili. Quando il mal di gola ha origine batterica vanno
usati gli antibiotici. Se è stato eseguito il tampone, si fa una scelta
mirata in base al risultato dell'antibiogramma, negli altri casi si
sceglie l'antibiotico più tollerabile ed efficace».
Come bisogna usare gli antibiotici?
Sempre con la massima attenzione, pena il rischio di favorire fenomeni
di resistenza e non solo. Il primo errore da evitare è quello
dell'autoprescrizione come spesso accade. L'antibiotico è del tutto
inutile se l'infezione è virale. Deve essere il medico a prescriverlo ed
è fondamentale seguire le indicazioni in termini di dosaggio, orari di
assunzione e durata della terapia. Se ciò non accade si rischia la
perdita di efficacia, la risoluzione solo apparente della patologia, con
aumento del pericolo di ricadute; la selezione di ceppi batterici
resistenti nonché l'aumento degli effetti collaterali in caso di
sovradosaggio per assunzioni troppo ravvicinate.
La malattia reumatica
L'infezione da Streptococco beta emolitico di classe A nasconde insidie
legate alla cosiddetta malattia reumatica, che in genere compaiono a
circa tre settimane di distanza dall'episodio acuto. «Tale complicanza
prima attacca un'articolazione, ma poi può colpire molti organi (cuore,
reni, occhi, sistema nervoso). Bisogna perciò vigilare sull'evoluzione
di ogni faringotonsillite e sulla sua guarigione», spiega Mario Bussi.
La prevenzione e i consigli
È utile, soprattutto per alcune categorie di pazienti, la vaccinazione
antinfluenzale.
Sono valide alleate le buone norme igieniche, come lavare spesso e bene
le mani.
Se gli ambienti sono troppo secchi possono giovare le inalazioni di
vapore o l'utilizzo di umidificatori.
Bere molto.
Evitare l'autoprescrizione di antibiotici, il loro impiego va deciso
sempre e solo dal medico.
Se il mal di gola si protrae oltre le tre settimane, richiedere un
controllo specialistico per escludere problematiche più serie.