Anche i non vedenti soccorreranno gli automobilisti in panne!

Dal Corriere Braille Numero 15-15sup del 2013:

L'auto si rompe? Ti soccorre un cieco!

Di Marco Rolando.

Nove operatori con disabilità visiva assunti nella centrale operativa di
Allianz Global Assistance
Un guasto all'automobile ti ha appena lasciato a piedi su una strada di
campagna. Non passa nessuno e il primo centro abitato è a parecchi
chilometri.
Di andare a piedi non se ne parla e non sai cosa fare.
Poi ti ricordi dell'assicurazione dimenticata nel cruscotto e chiami subito
il numero verde stampato sul cartoncino.
«Buongiorno sono Jessica come posso aiutarla?» la voce calma dell'operatrice
ti rassicura mentre spieghi il problema. Lei dalla centrale operativa ti
trova il mezzo di soccorso indicandoti l'officina più vicina e il tempo
necessario per il recupero.
Non ti immagini che il tuo angelo custode sia una persona non vedente che
armeggia sul computer con display braille e un programma di sintesi vocale.
Sarà lei che farà arrivare il carroattrezzi in quella strada deserta dove
non passa nessuno.
Jessica fa parte dei nove operatori con disabilità visiva assunti quest'anno
a tempo indeterminato dalla compagnia Allianz Global Assistance Italia,
società che opera nelle assicurazioni di viaggio.
Quando un'automobilista si trova in panne sul bordo di un'autostrada o in
una dimenticata strada di montagna potrebbe chiedere aiuto proprio a una di
loro. L'azienda ha sviluppato in Italia il progetto pilota MyLight, per
promuovere le pari opportunità lavorative per persone con disabilità visiva.
Per ora sono dieci le posizioni che sono state riservate alle persone non
vedenti o ipovedenti di età compresa fra i 28 e i 43 anni.
Ma visti i buoni risultati potrebbero aumentare.
Il nuovo personale è stato selezionato e formato con il supporto
dell'Istituto dei Ciechi di Milano e con il sostegno della Provincia di
Milano.
Il centro informatico dell'Istituto dei Ciechi ha poi contribuito allo
sviluppo del software MyLight utilizzato dagli operatori per gestire le
chiamate.
L'applicativo supporta il non vendente nelle fasi di lettura e gestione
delle richieste attraverso la sintesi vocale che guida nella compilazione
dei campi «leggendo» la pagina.
Insieme a questo programma vengono impiegati gli indispensabili ausili
informatici per non vedenti, come il display braille e le cuffie binaurali
dotate di doppio canale audio per leggere ciò che si trova sullo schermo
tramite la sintesi vocale e allo stesso tempo ascoltare il cliente.
Nella centrale operativa di Milano, dove nove operatori disabili visivi
hanno preso servizio, sono stati effettuati interventi sugli ambienti di
lavoro, ripensando il modo di condividere gli spazi aziendali.
Per facilitare la mobilità è stato introdotto un percorso podotattile (bande
in rilievo sul pavimento che facilitano l'orientamento), è stata sostituita
la moquette con materiale di differente consistenza e colore, sono stati
posati segnalatori a terra in corrispondenza degli ingombri a muro.
Anche la presenza dei cani guida, insostituibile aiuto alla mobilità per
alcuni non vedenti, è stata gestita con semplici accorgimenti per tutelare
la sicurezza e il benessere di tutti.
Lo stesso team di 25 persone che all'interno di Allianz Global Assistance ha
sviluppato MyLight ha partecipato a Dialogo nel Buio, il percorso sensoriale
dove i visitatori sono guidati da non vedenti, allestito dal 2005 presso
l'Istituto dei Ciechi di Milano.
Un modo semplice e diretto per comprendere la realtà quotidiana che vivono
persone con disabilità visiva e per mettere a punto quei piccoli
accorgimenti nell'ambiente di lavoro che possono fare la differenza.
Le scritte in braille alla macchinetta del caffè per esempio o, ancora più
importante, la coesione fra colleghi che deriva dalla reciproca conoscenza.
«Il progetto MyLight» spiega Paola Corna Pellegrini, amministratore delegato
di Allianz Global Assistance in Italia «rappresenta un motivo di orgoglio
per la nostra azienda.
L'integrazione di personale con disabilità visiva all'interno della Centrale
operativa, considerata un punto nevralgico del nostro business, è la
dimostrazione concreta che crediamo fortemente in questo progetto.
MyLight ci ha fatto crescere come azienda e come individui, permettendoci di
sviluppare ulteriormente la nostra capacità di lavorare in team per gestire
situazioni complesse, valorizzando le peculiarità e le differenze di
ciascuno di noi.
Il prossimo passo sarà selezionare e inserire il decimo operatore con
disabilità visiva nel nostro organico».