La crocera ideale? Tutti i segreti prima di salpare!

Da:La Stampa.it
Dalla sistemazione agli svaghi a bordo e agli extra: ecco quello che nessun dépliant vi dirà mai
VINCENZO ZACCAGNINO

State per salpare ed è la vostra prima volta da crocieristi? Ecco quello che nessuno vi ha mai detto su quella che potrà essere una vacanza indimenticabile e piena di sorprese. Nel bene e nel male. Il maggiore esperto mondiale del settore, l’inglese Douglas Ward, che pubblica ogni anno una specie di Michelin del mare, si è divertito a raccogliere frasi pronunciata da crocieristi al primo imbarco. «Scusi comandante, ma l’equipaggio dorme a bordo?» si è sentito chiedere, oppure: «Sono sposata, posso partecipare lo stesso al cocktail dei single?». Già perché le crociere possono diventare l’occasione per trovare l’anima gemella. E quindi chi è solo può informarsi, subito dopo l’imbarco, del luogo e dell’orario in cui vengono organizzati gli eventi dove si trova compagnia.

Dino Emanuelli un comandante che ha fatto anche l’attore in alcuni film e ha scritto libri, suggerisce: «Il momento clou dell’amore in crociera è la sera. Camminate lentamente verso prua, sotto il ponte di comando è buio profondo...»

Alcune compagnie si preoccupano, in particolare, delle signore sole avanti negli anni. E imbarcano distinti gentiluomini di mezza età, che viaggiano gratis ma devono tener compagnia (iniziando con un invito a ballare il tango), le solitarie con i capelli bianchi. Hanno un ruolo ufficiale nell’equipaggio su navi di alcune società americane e inglesi e anche una qualifica: gentleman host.

L’amore a bordo è spesso una componente essenziale. Il capitano Stubbing protagonista del serial televisivo «Love Boat» si innamora in navigazione e alla fine sposa Emily. E’ una storia vera, perché l’autentico comandante della nave usata nei telefilm, John Crichton, sposò una passeggera conosciuta durante una crociera.

Chi sceglie la nave per il viaggio di nozze farà bene a dichiararlo. Avrà sconti e trattamenti privilegiati a bordo. Indispensabile presentare il certificato di matrimonio al momento della prenotazione. Riduzioni sono offerte anche chi festeggia le nozze d’argento e d’oro e agli over 65.

Quella degli sconti è un’autentica giungla, perché ci sono tariffe più basse se si prenota in anticipo; sulle crociere transatlantiche quando le navi si spostano dall’Europa alle Americhe in autunno e in senso contrario in primavera. E ancora i bambini viaggiano gratis in cabina con i genitori, esiste la riduzione per i giovani fra i 18 e i 34 anni, senza dimenticare le tariffe last minute reclamizzate quando le compagnie si accorgono che qualche nave è semivuota.

Occhio ai prezzi, però, non sono tutto compreso. Quelli pubblicati sui giornali sono invitanti ma si riferiscono alle peggiori delle sistemazioni: cabine interne, in ponti inferiori, dove si ballonzola sul letto per le vibrazioni dei motori. E poi si paga extra quello che oggi chiamiamo «servizio» ma che una volta erano le mance obbligatorie. Caricano da 7 a 9 Euro a persona al giorno. Senza contare che le consumazioni al bar, l’acqua minerale e il vino a tavola, i transfer dalla nave ai centro città sono tutte cose a pagamento e con tariffe non proprio economiche. Oggi si paga persino la visita della nave.

E poi come sfuggire all’attrazione dei raffinati trattamenti nei sofisticati centri benessere di bordo, al lampeggiare ammiccante delle slot-machine, alle continue offerte speciali delle boutique, alle escursioni a tariffe spesso elevate? Alla spesa prevista, lette sui cataloghi, per godere in pieno di questa esperienza bisogna quindi aggiungere almeno un 30%.

Fermo restando che la crociera resta una vacanza conveniente e comoda, perché si mangia spesso e bene, non bisogna rifare di continuo il bagaglio come nei normali tour e le occasioni di divertimento sono tante. Ma è indispensabile saper scegliere l’alloggio: ovvero una cabina esterna con balcone, al centro nave, non troppo in alto. Così, se c’è mare mosso, si soffre di meno perché si è vicini al baricentro della nave. E poi è bene creare subito un buon rapporto con il personale.

Shirley Slatter, giornalista specializzata americana, consiglia: «per essere trattati meglio leggete il nome del vostro cameriere sulla targhetta che porta sul petto, guardatelo negli occhi, sorridetegli, ringraziatelo spesso. E quando lo incontrate chiamatelo per nome, senza guardare più la targhetta».