Viaggio sensoriale in Cappadocia organizzato dall'UICI imperiese!

La consueta gita di primavera dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus sezione provinciale di Imperia quest'anno si svolgerà in Cappadocia (Turchia) in collaborazione con LA COMPAGNIA DEL RELAX (www.lacompagniadelrelax.net) da martedì 02 a martedì 09 giugno 2015.
Si tratta di un viaggio Sensoriale dedicato a ipo e non vedenti, ma aperto a chiunque voglia fare del viaggio un’esperienza indimenticabile, ricca di esperienze tattili, incontri particolari, suoni della Natura, musiche e sapori tradizionali, proprio per visitare la Cappadocia seguendo un programma svolto lentamente, senza correre, usando i sensi e il cuore, rispettando i tempi necessari per apprezzare al meglio le ricchezze che questa terra offre, fatto non solo per visitare i siti più famosi ma anche per conoscere le persone che animano questa regione e capire questa terra.
Passeremo una settimana nel centro esatto della Turchia, crocevia di popoli, culture e religioni. Incontreremo piccole cittadine e villaggi, campagne coltivate, artigiani, chiese affrescate scavate nella roccia e moschee.
Visiteremo i siti protetti dal l’UNESCO e altri non segnalati sulle guide ma altrettanto interessanti e che fanno la differenza tra una visita superficiale ed una intensa e indimenticabile.
Le guide, che fanno questo lavoro con passione e conoscono la zona molto bene, ci faranno gustare il territorio e conoscere la gente che ci abita.
Visiteremo Ürgüp, la città sotterranea di Kaymakli, la valle di Soğanlı, il monastero di Keşlik, Mustafapaşa, l’Open Air Museum di Göreme e quello di Zelve, Çavuşin, Paşabağı e i suoi Camini delle Fate, la valle di Devrent e Avanos.
Parteciperemo alla funzione dei Dervisci a Sarıhan, il “caravanserraglio giallo”, che la comunità locale dei Mevlevi ha restaurato alla perfezione usando i fondi raccolti durante la funzione.
Godremo dell’esperienza di un giro in mongolfiera volando in uno degli scenari considerato dagli appassionati tra i posti più belli del mondo.

Il tufo e la Cappadocia: dove oggi c’è l’altopiano anatolico più di dieci milioni di anni fa le eruzioni vulcaniche hanno effuso materiali con diversa consistenza. Col tempo pioggia, vento e sbalzi di temperatura hanno plasmato il tufo in base alle sue diverse consistenze dando vita al paesaggio che conosciamo oggi. Sentiremo la diversità del tufo toccando le pareti delle nostre camere, le chiese rupestri scavate nella roccia, i blocchi tagliati a mano usati per costruire archi e colonne, sentiremo il terreno fertile dove cresce la vite e i fondi sabbiosi che ricordano una spiaggia. Per comprendere le forme che disegnano i paesaggi faremo visita ad un artigiano che ne scolpisce nel tufo le riproduzioni, così potremo prendere in mano le sue piccole opere e capire le proporzioni di quello che ci circonda.

Argilla e ceramica: ad Avanos, piccolo paese sul fiume più lungo della Turchia, il Kızılırmak, da millenni si è sviluppata l’attività di piccole botteghe per la produzione di vasi grazie all’argilla rossa da cui il “fiume rosso” prende il nome e di ceramiche con disegni in rilievo tipici di questa zona. Gli artigiani ci accoglieranno nei loro laboratori per raccontarci le loro storie, per spiegarci come lavorano l’argilla e la ceramica dando agli oggetti forme che sono tuttora identiche a quelle che realizzavano gli ittiti. Toccheremo la pittura in rilievo tipica di questa zona e potremo provare ad usare un antico tornio a pedale per creare, seguiti da un esperto vasaio, gli stessi oggetti come facevano migliaia di anni fa.

Le bambole a Soganlı: il villaggio di Soganlı è il più lontano che visiteremo, lontano nel tempo più che per la distanza. La vita scorre qui ancora come molti anni fa. L’economia si basa ancora su pastorizia e agricoltura. Il piccolo ristorante del paese serve pane, formaggio e burro fatto in casa, il miele raccolto dalle arnie dal proprietario è buonissimo e assolutamente naturale, frutta e verdura raccolta fresca nell’orto. Le donne del villaggio per sostenere l’economia familiare, oltre a produrre ai ferri guanti, sciarpe e maglioni di lana, fabbricano con ritagli di stoffe diverse piccole bambole con costumi tradizionali della Cappadocia, che ritraggono le donne nelle attività tipiche del posto come filare la lana, accudire i bambini e raccogliere l’acqua. Le aiuteremo nella loro attività imparando a realizzarle con loro.

I Dervisci: i caravanserragli vennero costruiti durante il regno selciuchide lungo tutta la Via della Seta per offrire ai mercanti un luogo sicuro per riposare. La distanza tra loro era quella che poteva percorrere una carovana in un giorno. Alcune città si svilupparono nei loro dintorni e rivestono ancora oggi una grande importanza. Il caravanserraglio di Sarihan nei pressi di Avanos, è stato costruito nel 1249 e qui ha la sua sede una comunità di Dervisci, i mistici sufi che raggiungono, roteando su se stessi lo stato ideale, per la comunione con dio. Saranno felici di incontrarci e spiegare il significato della Sema, del loro copricapo e del vestito che indossano. Assistere in silenzio alla loro preghiera fatta di musica e parole e poi di danza rituale è un’esperienza mistica fatta di calma e raccoglimento.

Tappeti e kilim: uno dei motivi per cui è conosciuta la Turchia è certamente per i suoi tappeti e i suoi kilim. Cotone, morbide lane e sete grazie alle abili mani di esperte tessitrici danno vita a capolavori che non solo hanno un valore ornamentale, ma anche storico perché rappresentano credenze popolari, le speranze e le gioie delle famiglie. Inoltre diventano oggetti utili, coperte, tende, sacche, cuscini per la vita di tutti i giorni. Visiteremo un laboratorio per capire come sono fatti i telai, imparare come le donne da generazioni tessono i tappeti, riconosceremo i materiali usati per la produzione e le tecniche con le quali creare i kilim, tessuti in trama e ordito, i cicim (pronuncia gigim) impreziositi da ricami, i sumak interamente ricamati e i tappeti col nodo.

Il volo in mongolfiera: quando suona la sveglia è ancora buio, l’alba sembra ancora lontana. Il nostro autista ci viene a prendere per portarci al punto di decollo che cambia ogni mattina per garantire il miglior volo possibile. Quando arriviamo il cesto è ancora coricato di lato e il pallone, incredibilmente grande, disteso sul prato. Il sole inizia a scaldarci insieme al caffè, si percepisce l’emozione mentre i ventilatori gonfiano il leggero involucro di dacron. Il bruciatore sputa fiamme come un drago delle fiabe, in un attimo il cesto di vimini si raddrizza ed è pronto al decollo. Ci stacchiamo da terra, saliamo in alto e voliamo dentro e fuori dalle valli, fino a sfiorare le cime degli alberi. Solo il drago sputafuoco e la voce del pilota rompono il silenzio e la tranquillità del volo fino al morbido atterraggio, un’esperienza indimenticabile!

Le camminate, di giorno e di notte: le valli della Cappadocia sono incise nell’altopiano anatolico in una zona circoscritta tra le provincie di Nevsehir, Aksaray, Kayseri e Nigde. Benché tutte abbiano tratti comuni come piccoli appezzamenti di terreno coltivati e i pioppi che seguono i torrenti sotterranei, ognuna di esse presenta caratteristiche diverse per conformazione, tipo di terreno, profondità ed esposizione. Sceglieremo quali percorrere e visitare per sentire i profumi e i suoni della natura. Molte sono costellate di chiese rupestri, monasteri, rifugi e abitazioni troglodite, alcune delle quali usate ancora oggi. Una passeggiata sarà di notte. Ci accompagnerà un amico con le storie dei tempi che furono e le sue poesie. Dormiremo in un antico monastero del decimo secolo, sotto le stelle o nella chiesa affrescata circondati dai camini delle fate mentre chi preferisce può tornare in hotel.

Una visita in enoteca: incontreremo molti vigneti coltivati in modo tradizionale, a terra, a cespuglio. Incontreremo anche il vino prodotto qui dalle aziende locali in una semplice degustazione. Ci faremo raccontare della vendemmia, della vinificazione, di come i contadini si prendono cura delle viti preparandole per il rigido inverno, la temperatura scende spesso oltre i meno 15 gradi. Assaggeremo il vino prodotto con vitigni autoctoni la cui origine risale alla notte dei tempi in Mesopotamia. Bianchi e rossi molto buoni, fruttati, aromatici, corposi, secchi o dolci, giovani o invecchiati, accompagneranno i nostri piatti, anche quelli tradizionali e preparati con la stessa cura con cui si fa stagionare il vino.

La cucina: la cucina lascerà un gradevole ricordo. Un fondamentale contributo lo danno le materie prime: le verdure e la frutta sono consumate fresche e sono ancora coltivate come una volta, seguendo i ritmi della natura e di una terra molto fertile, senza l’uso di concimi chimici e diserbanti. Pranzi e cene sono ricchi di verdure, cereali e riso, prevedono una scelta di antipasti ed un piatto unico con carne, pesce o vegetariano, sempre completo di contorni. Le zuppe sono ottime, a base di legumi o verdure. Non manca neanche la pasta, la Turchia è un grande produttore di grano duro. Le carni sono ottime e agnello o montone molto più delicati dei nostri, cucinate alla griglia o stufate in terracotta. E’ facile seguire una dieta ricca e varia con molte ricette diverse anche per i vegetariani.

Gli alloggi: dormiremo in hotel tradizionali, scavati nella roccia e costruiti con il tufo tagliato a mano che caratterizza queste zone. Passeremo una notte in un monastero del decimo secolo nella valle Rosa, qui le comodità sono minime: i servizi sono in comune come fossimo in campeggio, dormiremo su una terrazza all’aperto circondati dalla natura, sotto la volta affrescata nella Chiesa dell’Uva o nelle camere scavate nella roccia dai monaci. Avremo materassini e coperte, occorre portare un sacco lenzuolo. Chi preferisce potrà dormire in hotel.

La nostra guida: la guida che ci accompagna parla bene italiano e svolge questo lavoro con passione, sarà una fonte inesauribile di informazioni, sempre pronta a rispondere alle nostre domande e magari suonare il “saz” per noi.

I mezzi di trasporto: minibus privati, confortevoli e di recentissima produzione ci accompagneranno nelle nostre giornate tra mercati, chiese, valli e musei.

Ecco il link al video che presenta il viaggio: http://vimeo.com/67870539

La quota per persona è di 970,00 € in camera doppia in piccole pensioni caratteristiche.

La quota comprende: sistemazione in camera doppia con colazione, cena in ristoranti diversi, guida ufficiale autorizzata dall'ente del turismo in lingua italiana, transfer da e per gli aeroporti, trasporto privato, biglietti di ingresso ai siti, un volo in mongolfiera, un ingresso per la funzione dei Dervisci, assistenza di una persona per tutto il viaggio e le attività indicate.

La quota non comprende: i voli aerei, i pranzi e le bevande, l’assicurazione sanitaria, bagaglio e annullamento viaggio, le mance, le spese personali, quanto non elencato nel paragrafo “La quota comprende”.

Indicativamente il costo del biglietto aereo è di circa 350€ se prenotato con anticipo.

Per un eventuale accompagnatore già presente in Turchia la quota da aggiungere è di 500,00 €.

Per motivi organizzativi il pagamento deve essere effettuato in 2 tranche: la prima entro giovedì 30 aprile 2015 con il versamento dell'anticipo di 500,00 € più il costo del volo (definibile solo al momento della prenotazione) sull'IBAN IT88Z0335901600100000124348 di BANCA PROSSIMA S.p.a Piazza Marconi 3 18100 IMPERIA intestato a UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI ONLUS SEZIONE DI IMPERIA.
Il secondo entro venerdì 22 maggio con il versamento della parte restante sempre sullo stesso IBAN.

Note: I cittadini italiani possono entrare in Turchia con la carta di identità valida per l’espatrio, il passaporto non è necessario.
Il punto di incontro è l’aeroporto Ataturk a Istanbul, ci troveremo prima di volare in Cappadocia. Possiamo organizzare l’assistenza in tutti gli aeroporti italiani e preparare l’accoglienza all’atterraggio in Turchia appena usciti dalla porta dell’aereo.

Per ulteriori informazioni e per prenotarsi contattare il Presidente Cesare Longordo al cell. 347-27-54-456.

Il viaggio è stato ideato ed è curato nei dettagli da Enrico Radrizzani che dal 1990 viaggia in Turchia lontano dalle rotte del turismo di massa alla ricerca di kilim anatolici per la sua collezione che ora utilizza per conferenze ed esposizioni. Collabora con Il Sole 24ORE scrivendo una pagina intitolata Il Gran Turco. Ha partecipato alla stesura della Guida Verde Istanbul e Turchia del Touring Club Italiano, della Routard, della Guida Moizzi e di numerosi articoli per riviste di viaggio.



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